RAJA YOGA
INVOCAZIONE
Parte cento ventisettesima

Qui incontriamo di nuovo una delle tradizioni più antiche del mondo e dell’antico Oriente; essa ha inoltre la controparte nel Nuovo Testamento dove Colui Che viene è visto avanzare in soccorso al popolo “cavalcando un cavallo bianco”. In Occidente, per lungo tempo abbiamo pensato in termini di “Agnello, ucciso fin dalla fondazione del mondo” ed in questa affermazione c’è una profonda verità astrologica. Si riferisce al grande giro dello zodiaco (un periodo di approssimativamente 25.000 anni) in cui il Sole attraversa i dodici segni dello zodiaco. Il periodo cui si fa riferimento ebbe inizio nel segno dell’Ariete, il montone. L’Oriente tuttavia risale a tempi ancora più remoti, ad un periodo precedente e ad una data ancor più antica, remota nella notte dei tempi, quando il grande ciclo mondiale ebbe inizio nel segno del Sagittario, l’arciere. Il simbolo di questo segno è talvolta raffigurato (verso l’ultima parte del ciclo) come un arciere che cavalca un cavallo e (nella prima parte del cielo), come un centauro, metà uomo e metà cavallo. Entrambi fanno riferimento a una rivelazione della coscienza della divinità che emerge, rivelata mediante una grande Espressione divina, un Figlio di Dio che si manifesta. Il punto da tener presente è che questo Cavaliere sul cavallo bianco non è un’Entità o Vita extraplanetaria, ma è essenzialmente un Essere come noi, umano e animale combinati insieme come siamo tutti noi, ma fuso con la divinità ed ispirato dall’alto, informato da qualche principio cosmico e divino, così come Cristo fu informato dall’Amore di Dio e portò all’uomo la rivelazione dell’amore. Il Cavaliere è un membro della nostra umanità che ha raggiunto una meta predestinata e che, per puro amore e comprensione dell’uomo, è rimasto per lunghe età nel luogo segreto della rivelazione (com’è chiamato esotericamente), attendendo che tornasse di nuovo la Sua ora per poter uscire a guidare il suo popolo alla vittoria trionfante. Colui Che viene è sul Sentiero di un salvatore del mondo, proprio come le Vite più potenti, i Signori di Liberazione, sono sul Sentiero del Servizio mondiale. 
  Essi escono dal centro spirituale più elevato dove la Volontà di Dio è tenuta in soluzione o custodia, per essere gradatamente liberata o rivelata quando l’umanità giunge al necessario punto di risposta e ricettività comprensive. Sebbene essi possano essere raggiunti con relativa facilità, questo deve avvenire mediante l’intento congiunto di molte menti focalizzate. Il Cavaliere sul cavallo bianco può essere raggiunto dall’aspirante individuale se riesce ad elevare sufficientemente la sua coscienza. Il Cavaliere uscirà (dal centro dove l’Amore di Dio è tenuto per essere distribuito) quando il centro umano (che chiamiamo umanità) sarà sintonizzato con il vero amore e potrà identificarsi con tutti gli uomini, rispondendo liberamente e senza inibizioni all’amore divino, che è saggezza, comprensione e attività abile ed efficiente. Quando quest’invocazione sarà usata e pronunciata correttamente da un numero adeguato di persone, coloro che sono in grado di usare in qualche misura la volontà illuminata potranno riuscire a raggiungere i Signori di Liberazione e a produrre, come risultato, un intervento straordinario di qualche genere.
   Coloro che operano più emotivamente raggiungeranno il Cavaliere dal luogo segreto e lo faranno uscire per salvare e guidare le masse. Vi sono abbastanza menti focalizzate e cuori attenti per raggiungere i due centri dove sono in attesa Coloro che possono aiutare in questo momento? Questo è il problema. Ciò avverrà quando i tre centri - l’umanità, la Gerarchia spirituale del pianeta, e “il luogo dove la volontà di Dio sta celata” (chiamato Shamballa nelle scritture antiche) - saranno allineati e in reciproco rapporto. Saranno allora stabiliti un rapporto diretto fra tutti e tre, e un canale diretto per il flusso della forza liberatrice. Questo è già avvenuto soltanto una volta nella storia della razza.
  AGNI YOGA
  INVOCAZIONE
  Parte dento ventisettesima

I marinai esperti guardano il mare in due modi. Essi vedono due correnti: una, visibile alla superficie, è senza importanza; l’altra, non facilmente riconoscibile e sotto la superficie, ha potere reale e può dare salvezza o pericolo. È difficile deviare la propria attenzione dalla spuma degli eventi, e badare invece alle correnti più importanti. Quanta energia si risparmierebbe se si guardasse oltre le illusioni della superficie! Non è difficile esercitarsi a discernere i fenomeni della natura.
Il Nostro Insegnamento porta a vedere l’uomo come parte integramte della natura. Avrete già osservato che le Nostre Indicazioni si riferiscono all’essenza stessa degli eventi. Spesso Io parlo di fiducia, non perché ne dubiti, ma perché ciò che è ovvio impedisce di scorgere le correnti interiori. Ognuno ricorderà di aver confuso il secondario con l’essenziale, e quindi di aver formulato conclusioni errate sulla natura fisica. Ma questo vale anche per le idee relative all’elemento del fuoco. Qualcuno di mente ristretta può dire: “I nostri avi vissero senza fuoco, eppure scesero nella tomba come onorati cittadini. Che c’importa del fuoco? Lasciamo che se ne occupi il cuoco!”. Ma il saggio si domanda: “Donde vengono le inesplicabili epidemie che seccano i polmoni, la gola e il cuore? Oltre tutte le cause apparenti, c’è qualcosa di sconosciuto ai medici. Non le circostanze della vita, ma sono altre in realtà le condizioni che falciano tante vite.” Questo modo di osservare senza pregiudizi porta a conclusioni corrette. Il Maestro lavora per riconciliare in un solo flusso condizioni discordanti. Unendo ciò che differisce si produce un’immagine dinamica. Si possono dunque vedere il successo e il fallimento come fratelli

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